Il thetan (spirito) usa la mente come sistema di controllo interposto tra sè e l’universo fisico. La mente non è il cervello. Il cervello è una parte del corpo che non ha niente a che fare con l’intelligenza. Il cervello può essere paragonato a un centralino. Dire che un centralino telefonico è l’intelligenza dell’azienda all’interno della quale funziona, è come dire che il cervello sia l’intelligenza della persona. Non è così che stanno le cose. Il cervello è semplicemente un condotto che, alla pari di un cavo telefonico, trasporta messaggi.
Nel corso dell’intera esistenza del thetan, la mente registra e accumula pensieri, deduzioni, decisioni, osservazioni e percezioni. Il thetan usa la sua mente nel gestire la vita e l’universo fisico. Il corpo (compreso il cervello) è il centro di comunicazione del thetan. È un oggetto fisico, non l’essere stesso.
Il thetan è la fonte di ogni creazione ed è la vita stessa. Per la prima volta nell’esperienza umana appare del tutto evidente che lo spirito è immortale e possiede capacità ben superiori a quelle finora ritenute possibili.
L’esteriorizzazione del thetan dal corpo permette di conseguire mete già contemplate dal misticismo, dallo spiritualismo e da altre pratiche analoghe, anche se resta da vedere se mai le abbiano raggiunte.
Il riconoscimento del thetan consente di guadagnare in capacità e in consapevolezza. Miglioramenti di questo tipo non sono conseguibili con nessuna delle pratiche che considerano l’uomo alla stregua di un semplice corpo e come tale interamente assoggettato ai limiti dell’universo fisico.
La psicologia, ad esempio, ha imboccato un vicolo cieco. Non concependo l’esistenza di un fattore che animi la vita, è degenerata in una pratica volta unicamente alla creazione di effetti sulle forme viventi.
In Scientology, invece, ci si rivolge direttamente al thetan. Affrontando in questo modo il miglioramento dell’individuo, se ne accrescono la libertà spirituale, l’intelligenza e le abilità e si chiariscono inoltre tutti gli aspetti della vita.